Eco-Design: puntare sul riuso per la seconda vita al packaging
Il riuso del packaging può contribuire enormemente alla riduzione delle quantità di rifiuti generate dagli imballaggi dei prodotti. Alla base di ciò vi è un’accurata e definita riprogettazione del prodotto, secondo l’approccio tipico dell’eco-design.
Nei nostri precedenti articoli abbiamo spiegato l’importanza dell’eco-design al fine di ridurre le quantità di rifiuti generati dall’industria del packaging ed abbiamo anche mostrato alcuni esempi di eliminazione di quegli elementi o componenti che non servono concretamente a svolgere la funzione dell’imballaggio.
Questa volta invece vediamo come un nuovo modo di pensare, progettare e sviluppare un prodotto possa prevenire la generazione di rifiuti spingendo il consumatore a riutilizzare un flacone, un contenitore o una scatola. Esistono 5 diversi approcci o modelli attraverso i quali è possibile realizzare il riuso:
- refill at home, il consumatore riempie nuovamente il contenitore del suo prodotto direttamente a casa;
- refill on the go, il consumatore si reca in un apposito punto vendita con il contenitore vuoto per ricaricarlo del suo prodotto;
- return from home, un servizio di trasporto provvede al ritiro del flacone vuoto a casa del consumatore;
- return on the go, il consumatore porta il contenitore vuoto presso un punto di raccolta apposito;
- B2B, a differenza dei precedenti si tratta di un modello di business B2B che può essere adottato o singolarmente da un’azienda oppure rientrare in una piattaforma a cui aderiscono diversi operatori economici.
Di seguito vi mostriamo un esempio per ogni tipo di modello di riuso sopra elencato.
1) Refill at home. SodaStream: acqua frizzante istantanea in casa.
SodaStream rappresenta un vero e proprio nuovo modo di concepire un prodotto, ossia una bottiglia di acqua frizzante. Il sistema prevede infatti un apparecchio in grado di generare acqua frizzante in casa a partire dall’acqua del rubinetto ed utilizzando bottiglie riutilizzabili fino alla completa usura. La CO2 necessaria per rendere l’acqua frizzante viene fornita in bombole che è possibile restituire. Per i consumatori che bevono acqua frizzante, questo sistema è sicuramente molto più conveniente e pratico in quanto non occupa molto spazio in casa, elimina la necessità di recarsi in un negozio per poi portare a casa bottiglie ingombranti e pesanti (una singola bombola di CO2 può gasare fino a 60 L di acqua). Inoltre, al consumatore vengono offerte anche una varietà di aromi per fare acque aromatizzate, nonché il controllo del livello di carbonatazione. Tutto ciò determina anche una forte fidelizzazione al brand e quindi un vantaggio per l’azienda.
Dal punto di vista ambientale l’impatto positivo è notevole perché tale sistema consente di ridurre sia le quantità di rifiuti di bottiglie di plastica sia le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.
SodaStream distribuisce attraverso più di 90.000 singoli negozi al dettaglio in 46 paesi e ha 15 milioni di utenti domestici. Nel 2018 è stata acquisita da PepsiCo per 3,2 miliardi di dollari.
2) Refill on the go. Unilever e Walmart Mexico: stazioni per ricaricare i flaconi di shampoo.
Nel progetto pilota, avviato in America Latina e Messico, sono state realizzate stazioni per la ricarica di shampoo a marchio Unilever in dieci negozi Walmart. Inizialmente, le stazioni prevedevano la supervisione del personale per aiutare i clienti a ricaricare di shampoo le bottiglie di alluminio riutilizzabili da 1 litro. Le bottiglie riutilizzabili, vendute ad un prezzo una tantum, presentano in etichetta indicazioni su come il consumatore dovrebbe pulirle a casa prima di riportarle alla stazione per la ricarica. Una volta avviato il progetto, le macchine di ricarica self-service non prevederanno più la supervisione del personale e saranno in grado di fornire un dosaggio migliore per evitare fuoriuscite e sprechi di prodotto.
Questo sistema di refill on the go è sicuramente conveniente per i consumatori che scelgono la quantità desiderata e pagano in base al peso ad un prezzo inferiore del 16% rispetto all’equivalente in confezione monouso. Inoltre, da un sondaggio sull’utilità di questo sistema è risultato che il 70% dei consumatori hanno scelto la stazione di ricarica per ridurre la plastica monouso. L’iniziativa ha visto una portata attraverso i social media di oltre 197.000 utenti, con le reazioni e il coinvolgimento di oltre 31.700 utenti. Sono abbastanza evidenti i benefici ambientali: nel periodo di prova di tre mesi sono stati eliminati più di 3.000 flaconi di shampoo monouso, equivalenti a 126 kg di plastica. Dal punto di vista dell’applicazione su larga scala, Walmart sta estendendo l’iniziativa a 500 negozi in Messico.
3) Return from home. Loop: piattaforma globale di riutilizzo di imballaggi.
Loop è una piattaforma globale che offre più di 500 prodotti in imballaggi riutilizzabili (compresi grandi marchi come il detersivo Tide e Heinz Ketchup) sia online sia in negozio dai principali rivenditori. Quando un contenitore è vuoto, non è necessario che il consumatore lo pulisca o lo smisti, in quanto può essere o ritirato a casa del consumatore o lasciato in un negozio che aderisce all’iniziativa. I contenitori vengono quindi puliti a livello industriale, riempiti e venduti a un altro cliente. Secondo l’analisi di Loop, il miglioramento dell’estetica e della funzionalità della confezione è il principale fattore di soddisfazione del cliente. Loop ha inoltre evidenziato una forte fidelizzazione del cliente, registrando tassi di riordino più elevati rispetto alla media del settore. Il 97% degli imballaggi riutilizzabili viene restituito entro 90 giorni. La convenienza sta nell’abbinare la praticità degli imballaggi monouso ai clienti che acquistano prodotti in imballaggi riutilizzabili da una vasta gamma di rivenditori e quindi restituiscono facilmente l’imballaggio (tramite ritiro a domicilio o presso qualsiasi rivenditore aderente alla piattaforma) senza dover pensare alla pulizia o allo smistamento. Un primo sondaggio tra gli utenti di Loop che acquistano prodotti per la casa e la cura della persona ha mostrato che per il 75-90%, la percezione del marchio acquistato è migliorata dal punto di vista ambientale. Il 75-100% degli intervistati afferma di avere maggiori probabilità di acquistare dal marchio in futuro. Dal punto di vista ambientale, studi di LCA hanno dimostrato che il confezionamento in Loop è in genere dal 22% al 45% migliore rispetto al monouso nel ridurre le emissioni di anidride carbonica.
4) Return on the go. RePack: riutilizzo di imballaggi per l’e-commerce.
RePack fornisce imballaggi riutilizzabili per la spedizione e-commerce ai rivenditori. I marchi pagano per l’uso dell’imballaggio e non per la proprietà. I materiali dell’imballaggio di spedizione, che possono essere riutilizzati, vengono spediti dal cliente a RePack che si occupa sia del controllo della qualità degli imballaggi sia della loro successiva ridistribuzione. Ogni pacco ha un codice a barre univoco che garantisce che i singoli mittenti possano essere identificati e collegati a una spedizione specifica. Ciò consente di attivare e inviare via e-mail un premio, mediante buoni sconto, per i clienti quando restituiscono a RePack. Con il 70% delle e-mail di conferma aperte e il 35% dei buoni premio richiesti, il sistema di premi integrato avvantaggia i marchi partecipanti aumentando la fidelizzazione dei clienti. Gli imballaggi sono di alta qualità, impermeabili e durevoli, quindi consentono una consegna sicura e riducono al minimo la possibilità di danni; inoltre sono realizzati al 100% in polipropilene riciclato PCW.
5) B2B. Swedish Return System: imballaggio B2B condiviso a livello di settore.
Swedish Return System ha progettato e realizzato un sistema, condiviso tra grossisti e rivenditori, di casse e pallet riutilizzabili per il B2B. Swedish Return System gestisce il ritiro, il controllo qualità, il lavaggio e la ridistribuzione. I clienti pagano un canone d’uso e un deposito per casse e pallet di dimensioni medie, e un canone giornaliero e un canone di utilizzo per pallet di dimensioni normali. Il sistema sostituisce casse e pallet monouso, comunemente usati. Questo sistema consente innanzitutto di ottimizzare le operazioni in quanto il design è standardizzato nel senso che i produttori e i rivenditori conoscono le misure esatte delle casse e possono calibrare i sistemi di imballaggio di conseguenza. Inoltre, i costi sono ridotti in quanto i pallet pesano 10 kg in meno rispetto ai pallet in legno, abbassando le spese di trasporto e aumentando la maneggevolezza. Le casse piene vengono posizionate direttamente sugli scaffali, risparmiando tempo ed eliminando la necessità di disimballare i prodotti alimentari e quindi gestire i rifiuti: un negozio di dimensioni medie con un sistema di riutilizzo riesce a risparmiare 160 ore di lavoro all’anno rispetto ai sistemi monouso. Le casse sono ventilate, non attirano l’umidità e proteggono l’imballaggio primario, riducendo i danni al prodotto durante il trasporto. Ad esempio, le uova rotte si riducono fino al 75% quando si utilizzano le casse riutilizzabili. Dal punto di vista ambientale il sistema può ridurre annualmente sia circa 50.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio da trasporto sia le emissioni di gas serra del 78% rispetto agli imballaggi in cartone usa e getta.
Un ulteriore beneficio per l’ambiente è dato dalla riciclabilità delle casse che hanno una durata di 15 anni, e, una volta consumate, vengono riciclate e utilizzate nella produzione di nuove casse. Nel 2019, gli ordini consegnati in casse e pallet riutilizzabili hanno superato rispettivamente i 150 milioni e gli 8 milioni. Le aziende partecipanti sono più di 1.500. Sul progetto è stato lanciato un fondo di investimento nel 2016 attraverso una collaborazione tra Danske Bank e Swedish Return System. Da allora il fondo è cresciuto in popolarità tra gli altri investitori.
Anna Sagnella
Foto di Shirley Hirst da Pixabay