Mister su Milano Finanza: joint venture con Well Done per unire finanza e ricerca
Mister Smart Innovation, società consortile pubblico-privata attiva dal 2009 che ha come socio di riferimento il CNR al 31,5% ha stretto una joint venture con Welldone Global Advisory, neonata piattaforma di consulenza di corporate finance a supporto di pmi e startup nella ricerca di capitali e finanziamenti.
Lo scopo dell’alleanza, in linea con la missione del consorzio Mister di connettere ricerca e impresa, è quello di favorire il trasferimento tecnologico e l’innovazione attraverso lo sviluppo di start-up e il sostegno di PMI innovative. Vero è che Mister Smart Innovation già da 12 anni a questa parte si occupa di mettere in contatto università e ricerca con il mondo imprenditoriale ma la novità assoluta introdotta dall’accordo recentemente siglato è la possibilità di procurare finanza laddove ce ne fosse bisogno per sviluppare i progetti che nascono da queste collaborazioni.
Michele Muccini, presidente di Mister e direttore del CNR-ISMN, ha commentato la partnership con Welldone spiegandone la logica: “In questi anni di attività abbiamo messo in contatto due mondi culturalmente diversi, da un lato l’università e la ricerca e dall’altro le imprese private, perché trovassero il modo di parlarsi e collaborare in modo vantaggioso per entrambi. Ora con questo accordo vogliamo aggiungere un ulteriore tassello alla nostra proposta, vogliamo introdurre un fattore di accelerazione nel processo di innovazione e trasferimento tecnologico mettendo insieme anche il mondo della finanza”.
“Welldone farà da advisor di supporto alla ricerca di equity e di finanziamenti per il network di aziende individuate da Mister”, ha spiegato il fondatore Vincenzo Macaione, “potrà proporre investimenti a terzi, ma potrà anche organizzare investimenti diretti in club deal. Nulla infine esclude che un domani non si possa decidere di costituire un veicolo di investimento apposito dedicato alle opportunità individuate da Mister, ma per ora è prematuro parlarne”.
La presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Maria Chiara Carrozza ha commentato l’alleanza neonata specificando che “Nella strategia del CNR il trasferimento tecnologico coniuga la dimensione nazionale e internazionale con le specificità territoriali e tematiche, per mettere a disposizione del Paese le proprie competenze e infrastrutture. L’esperienza di Mister in Emilia Romagna conferma come sia possibile mettere in relazione la ricerca e l’impresa per sostenere lo sviluppo economico attraverso processi efficaci di trasferimento e innovazione tecnologica verso il sociale.”
Anche il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha dichiarato: “Il modello di collaborazione pubblico privato, di cui Mister è un esempio, è al centro delle politiche regionali per l’innovazione. Così come il Cnr rappresenta un punto di riferimento strategico e di eccellenza per le politiche che stiamo portando avanti a favore della ricerca e dello sviluppo dei territori. La Regione Emilia-Romagna è, infatti, impegnata da anni per connettere il sistema della ricerca pubblica alle imprese e al mondo privato. Solo investendo sulla ricerca e sulle nuove tecnologie sostenibili i territori potranno affrontare e vincere la competizione internazionale”.
Il ponte tra ricerca e impresa è evidente anche nella composizione societaria di Mister. Accanto al CNR, infatti, gli altri soci storici sono le Università di Parma e Ferrara e un gruppo di società industriali e fondazioni tra cui Sacmi, Medica e Fondazione Aldini Valeriani. A questi si è aggiunto di recente con una quota dell’1,5% anche Key Capital srl, società di investimento di venture capital fondata da Giorgio Di Stefano, che a sua volta è anche un socio di Welldone.
Finora Mister ha lavorato con circa 30 startup, scelte su un database di 500. Tra queste, c’è un primo gruppo selezionato per un ulteriore upgrade grazie al supporto di nuova finanza come ad esempio, Genetica 23 (dermogenetica), Beauty call (cosmetica naturale) e Math Biology (intelligenza artificiale per il benessere della persona) a dimostrazione del fatto che l’orizzonte non è limitato al deep tech, ma si pone attenzione anche all’innovazione sociale e al valore della persona.